Istituto Comprensivo Statale Franceschi - Altri contributi
DialogoNet del 25/03/2021
La testimonianza di Luca (PDF)
La testimonianza di Nicolò (PDF)
IIS C OLIVETTI (IVREA)
“DialogoNet” del 18/03/21
A. DialogoNet è stata una delle esperienze più belle che io abbia mai fatto nel mio percorso scolastico all’Istituto Olivetti di Ivrea.
È affascinante vedere come le persone che hanno perso totalmente o parzialmente la vista riescano ad adattarsi alle varie attività della vita quotidiana, affinando sempre di più gli altri sensi.
Mi è piaciuta la loro disponibilità nei nostri confronti, perché lasciandoci libere di fare domande di qualsiasi tipo, ci hanno fatto capire che sono persone normali, solo che utilizzano alcuni oggetti che appartengono anche alla nostra quotidianità in maniera differente.
Essendo una persona molto curiosa mi sono spesso domandata come i ciechi o gli ipovedenti facciano a vivere la propria quotidianità e poter sentire i loro racconti inerenti alle esperienze di vita mi ha fatto comprendere meglio come vivono le diverse situazioni.
Le guide di “Dialogo nel buio” hanno risposto ad alcune domande illustrando in maniera chiara e diretta come utilizzano alcuni oggetti e in effetti mi sono resa conto che se anche noi vedenti ci affidassimo un po’ di più agli altri sensi potrebbe esserci utile. Devo dire che sono rimasta veramente sbalordita quando Elisabetta ha letto una parte del libro scritto con l’alfabeto Braille con una semplicità e spontaneità incredibili, le sue dita sembravano svolazzare dolcemente sulle parole.
B. Secondo me l’incontro DialogoNet è stato molto interessante e bello, un’esperienza unica, importante ed emozionante. Quello che mi ha colpito di più è la descrizione che Elisabetta ha fatto del mare e delle stelle, non ho mai sentito qualcuno descrivere così bene le sensazioni che si possono provare in certi luoghi, è stato davvero emozionante. Questo mi ha fatto capire che la mancanza della vista per certi versi può essere anche un vantaggio e non sempre solo uno svantaggio come spesso noi vedenti siamo portati a credere.
C. Penso che questo incontro di DialogoNet sia stato molto utile, mi ha fatto riflettere e capire un minimo il “punto di vista” e la quotidianità di chi vive senza vedere con gli occhi il mondo che ci circonda; preciso con “gli occhi” perché ho capito che ciò che ci circonda si può conoscere anche con gli altri organi di senso, che per chi è cieco o ipovedente sono fondamentali per conoscere e “vedere”.
Ci hanno fatto riflettere su una cosa a cui non ho mai pensato: l’udito ha meno limiti rispetto alla vista. Questo sono riuscita a capirlo bene anche grazie a delle piccole attività che ci hanno proposto, come ad esempio far spegnere la videocamera ad una di noi che doveva descrivere un oggetto che aveva vicino, dicendo com’era al tatto, se aveva un odore, se faceva rumore ..., per noi abituati ad usare soprattutto gli occhi non è stato facile, ma sicuramente stimolante per comprendere meglio quanto siamo propensi ad usare soprattutto la vista, sottovalutando altre caratteristiche che si possono notare solo con gli altri organi di senso.
Questa esperienza la porterò con me nel cuore, proverò a farne tesoro anche nella mia quotidianità, e sicuramente la consiglio a chiunque ne abbia la possibilità e sia disposto ad aprirsi in maniera diversa al mondo che ci circonda.
D. Giovedì mattina la mia classe ed io, ci siamo collegate con alcune guide del “Dialogo nel buio” dell’istituto dei ciechi di Milano, in quelle due ore, che sono volate, ho cercato di immedesimarmi nel racconto di queste ragazze fantastiche, che si sono aperte a noi e ci hanno fatto capire il loro mondo.
Il buio che solo i ciechi non vedono, “un mondo nero” capace di creare ai vedenti incertezza e confusione, al quale i ciechi si abituano in maniera quasi spontanea per muovere i loro passi nella vita.
Mi sono entusiasmata in questo incontro, durante il quale ho capito come i ciechi o gli ipovedenti vivono in un mondo diverso anche se uguale al nostro, particolare e speciale a modo suo.
La loro serenità nell’esporci le difficoltà che possono incontrare e che possono essere dovute all’assenza della vista, mi ha fatto capire che la loro quotidianità la vivono nel modo più normale possibile.
Mi è anche piaciuto quando ci hanno coinvolto in alcune attività che per noi non erano normali, in quanto sentivamo parecchio la mancanza della vista.
È stata un’esperienza molto profonda ed emozionante che è riuscita a rispondere ad alcune domande che avevo sulle persone cieche e ipovedenti; spero che questo brutto periodo possa finire al più presto, in modo tale da poter andare a Milano per svolgere l’esperienza al buio insieme a loro.
E. DialogoNet è stato un incontro online con delle signore cieche e ipovedenti. Ci siamo collegati con queste guide del “Dialogo nel buio” tramite zoom ognuno purtroppo da casa propria, visto che non è stato possibile né andare noi a Milano e neppure collegarci tutte insieme da scuola (Visto il periodo di pandemia).
Ho trovato l’incontro molto interessante e formativo. È stato utile per capire meglio la vita che fanno le persone non vedenti e per capire che riescono a fare tutto ciò che facciamo noi con la stessa scioltezza.
La cosa che di più mi ha colpita è stato quando Elisabetta, tramite l’alfabeto braille ha letto in tutta scioltezza una storia per bambini. Ho trovato anche curioso il fatto che Marinella riesca a truccarsi senza difficoltà trovando metodi per distinguere trucchi e colori.
F. Personalmente ho trovato l’incontro DialogoNet piacevole, interessante, curioso e coinvolgente. Le spiegazioni delle guide del “Dialogo nel buio” sono state semplici e comprensibili.
Divertente la parte dei giochini perché con leggerezza ci hanno messe, senza volerlo, in difficoltà, per comprendere l’oggetto invisibile ai nostri occhi, che sono sempre troppo attenti. Grazie a queste attività pratiche ho capito meglio l’importanza che hanno tutti gli organi di senso, attraverso i quali si riesce a conoscere il mondo attorno a noi, anche senza l’utilizzo della vista a cui noi troppo spesso ci affidiamo in maniera quasi esclusiva. Curioso e coinvolgente il momento in cui Elisabetta ci ha dimostrato come sia facile per lei leggere grazie all’alfabeto Braille da un libro.
Un’altra parte che mi ha entusiasmato è stata quella delle domande, perché l’opportunità di dare sfogo alle nostre curiosità e l’estrema gentilezza con cui hanno risposto ai vari argomenti (cane guida, scelta dei vestiti, trucchi….) mi ha fatto capire che sono persone come noi, diverse ma uguali.
Mi è piaciuto anche il compito che ci è stato assegnato a gruppi sul come comportarsi se all’interno della propria classe arrivasse una compagna cieca, ho trovato questo compito molto utile per capire come affrontare la situazione confrontando le nostre idee e proposte. Sicuramente non vedo l’ora di poter fare il percorso al buio in presenza, appena sarà possibile e ringrazio di aver potuto fare questo bellissimo incontro.
G. DialogoNet è stato un incontro con delle guide della mostra “Dialogo nel buio” dell’istituto dei ciechi di Milano. Ed è stato molto interessante e istruttivo perché ci ha aiutato a capire meglio alcuni argomenti trattati a scuola.
Una cosa che mi ha colpito molto è stato quando Elisabetta si è messa a leggere una storia per bambini in codice braille con una scioltezza e fluidità davvero ammirevole.
Poi mi è piaciuto anche il momento dell’interazione e l’attività che ci hanno fatto fare... perché ci hanno stimolato ad utilizzare gli altri sensi per riconoscere dei semplici oggetti. Sono delle persone come noi, semplicemente con delle capacità diverse e per certi versi anche in più rispetto a noi, che ci affidiamo spesso principalmente ed erroneamente solo alla vista e utilizziamo poco o niente gli altri sensi pur avendoli a nostra completa disposizione.
Apprezzo davvero molto il loro lavoro perché nonostante alcune difficoltà si vanno a interfacciare con la vita di tutti i giorni e non si privano giustamente di nulla.
Penso che l’esperienza dal vivo in questo museo sia assolutamente da provare, non solo per le emozioni che si possono fare nel percorso al buio, ma anche per l’opportunità di conoscere un ambiente diverso, fatto soprattutto di persone che ci possono aiutare a crescere e a capire meglio il mondo che ci circonda.
H. Giovedì 18 marzo 2021 abbiamo avuto la fortuna di assistere a “DIALOGONET”.
È stata un'esperienza particolare che ci ha regalato la possibilità di scoprire meglio il mondo dei ciechi.
Siamo state colpite prima di tutto dalla spontaneità, dalla velocità di lettura in braille, dal fatto che riescano a fare molte cose senza l’utilizzo della vista (cose che a noi sembrano già difficili pur potendo utilizzarla) come truccarsi, inoltre abbiamo capito che nonostante tutto riescono ad affrontare al meglio la quotidianità.
Siamo però dispiaciute per aver potuto relazionarci e interagire con le guide del “dialogo nel buio” solo attraverso uno schermo, anche se siamo positive e speriamo tutte di riuscire, magari anche al di fuori della scuola, a venire a trovarvi a Milano.
Infine ringraziamo Elisabetta, Maria, Marinella e Giovanna per aver condiviso con noi questa esperienza di vita, che sicuramente ci ha fatto capire meglio alcuni argomenti che stiamo studiando anche in classe con i nostri docenti.
A presto!!
ISTITUTO L DA VINCI – G. R. CARLI – S. DE SANDRINELLI (TRIESTE)
“DialogoNet” - 12/03/2021
“L’incontro “Dialogo nel Buio, avuto poco tempo fa mi ha particolarmente interessata. Già da un po’, questa forma di disabilità visive mi ha incuriosita, in quanto toglie una cosa che è data per scontata, la vista. Per ciò mi sono posta molte domande, che ora almeno in parte, hanno trovato risposta grazie a questa esposizione, la quale mi ha dato la possibilità di mettermi nei panni di chi non può vedere, cogliere quali sono le difficoltà che gli ipovedenti incontrano nella vita quotidiana e che a noi ci sembrano banali, ma che loro superano utilizzando gli altri sensi per aiutarsi a muovere nell’ambiente circostante”.
Agnese
“Questo incontro è stato molto interessante perché finalmente ho capito come delle persone senza la vista potessero vivere. Pensavo che la vita fosse molto più aggravata senza questo senso ma ho capito che grazie a tutti i mezzi che sono stati disposti a queste persone, riescono a vivere la loro quotidianità in modo sereno e abbastanza normale. Sono stata colpita dal fatto che debbano comprarsi da soli il bastone se gli si rompe e penso che sarebbe opportuno costruire dei bastoni più resistenti.”
Beatrice
“L’incontro è stato molto interessante. Grazie a questo incontro ho potuto vedere come persone affette da questa disabilità vivono la loro quotidianità. Sono rimasta particolarmente colpita dalla loro forza di volontà, e da come loro affrontano la vita nonostante le difficoltà. Sono convinta di aver imparato molte cose che difficilmente dimenticherò.”
Martina
“Nonostante le loro difficoltà, i nostri relatori si sono presentati a noi come persone allegre e capaci di affrontare le insidiosità della vita. Hanno trasmesso delle buone emozioni, soprattutto in un periodo come questo. Ancora una volta mi sono dovuto ricordare che lo standard della vita non è il mio.”
Samir
“L’incontro con le persone cieche è stato molto interessante e anche informativo. Non sono mai riuscito ad immaginare come una persona riuscisse a vivere senza la vista, soprattutto pensavo che avrebbe avuto delle difficoltà enormi anche nelle cose più semplici. Invece mi hanno stupito per come riescono ad aggirare il problema ed a vivere una vita “normale”. Mi ha stupito molto la lettura in Braille, la capacità di leggere attraverso il tatto è secondo me incredibile, anche se per loro è vita quotidiana”.
Mattia
“L’incontro è stato davvero interessante soprattutto perché le persone non vedenti ci hanno parlato della loro esperienza in prima persona. Mi hanno colpito tante cose a partire dalla loro forza e volontà, non si arrendono mai nonostante le loro difficoltà. Ho imparato cose che non sapevo della loro vita quotidiana e ora che ho scoperto l’esistenza del centro culturale “Dialogo nel buio” a Milano ho una meta in più da raggiungere!!”
Krhystyna
“L’incontro è stato molto interessante, ho scoperto cose che prima ritenevo inesistenti ma soprattutto mi hanno trasmesso molte cose”.
Sara
“A mio parere l’incontro è stato molto interessante e ci ha permesso di capire in maniera più pratica e concreta come vivono le persone non vedenti o ipovedenti.
Sicuramente sentir parlare e raccontare le loro esperienze è stato molto utile per poter provare a metterci nei loro panni, per confrontare le nostre idee e per capire cosa provano e come vivono la loro quotidianità. Credo sia stato un incontro davvero importante per tutti noi, ma penso che sia stato anche bello per loro poter esprimere i loro pensieri e le loro esperienze personali.”
Melissa
“Grazie a questo incontro abbiamo avuto la possibilità di conversare 2 ore con persone non vedenti, cercando di capire un po’ il loro stile di vita e in che modo affrontano le difficoltà che possono incontrare. Ho trovato quest’esperienza molto interessante e sono sicuro che se avessimo intrapreso quest’incontro dal vivo, come doveva essere fatto, mi sarebbe interessato egualmente se non di più.”
Azad
“Questo incontro è stato molto interessante sia dal punto di vista istruttivo sia dal punto di vista come essere umano. Mi ha reso più consapevole e “istruita” sull’argomento cecità, sul come comportarsi se dovessi incontrare una persona con questa disabilità. Questo era un argomento già a me noto perché mio papà lavora con il Ritmeyer, l’associazione per ciechi di Trieste, dovevo provare con lui una cena al buio ma vista la pandemia non ho potuto provare.”
Emili
“E’ stato molto istruttivo il poter avere una testimonianza di un “mondo” ai nostri occhi sconosciuto, una realtà che merita di essere scoperta e tutelata. Mi ha colpito molto la parte in cui venivano spiegati gli stratagemmi utilizzati per ovviare ai piccoli problemi quotidiani di tutti i giorni a cui un normodotato non fa veramente caso dando quasi tutto per scontato.”
Loris
“L’incontro con le persone con una disabilità visiva è stato molto istruttivo e importante sotto ogni punto di vista, poiché ci ha aiutato a capire com’è una vita con questo tipo di disabilità.
Ho trovato incredibile che la loro vita non e poi così diversa dalla nostra, loro riescono a colmare senza problemi le proprie mancanze, migliorandosi.”
Lisa
“La cosa che mi ha colpita della riunione è quando ho visto che loro riescono a fare tante cose più di noi e meglio di noi e una cosa che mi ha reso felice per loro.”
George
“L’ho trovato molto interessante, prima di questo incontro non avevo mai provato a pensare come le persone con queste difficoltà affrontano la vita quotidiana. Mi è piaciuto molto lo spirito d’iniziativa e la forza che hanno e che va oltre questa disabilità, soprattutto per aiutare gli altri e condividere con tutti le loro esperienze. Mi sarebbe piaciuto di più ovviamente andare a provare anche l’esperienza al buio che propongono a Milano, ma sarà per un’altra volta.”
Letizia
“L’incontro che abbiamo fatto è stato interessante, abbiamo parlato e ci hanno mostrato cosa usano per aiutarsi a comunicare con altre persone e a vivere bene anche senza vedere. Tante volte quando vediamo un cieco diciamo “poverino, mi fa compassione”, però parlando con loro due ore mi hanno trasmesso molte cose, come ad esempio che anche se non vedono, vivono tranquillamente con serenità e forza e questa cosa mi ha colpito moltissimo.”
Giorgia
“La cosa che mi ha colpito di più della riunione con i ciechi è stato l’argomento del signore che ha detto che lui nonostante la sua invalidità ce la fa a fare tutto, anche grazie all’aiuto delle persone vicine”.
Cristina
L’Incontro “Dialogo nel Buio” è stata un’esperienza molto interessante, mi ha emozionato un sacco e mi ha insegnato come poter prendere la vita così com’è. Grazie a questo incontro ho riconosciuto nei protagonisti molta voglia di vivere nonostante le difficoltà poste, per loro alquanto “normali”. Mi è piaciuto scoprire come affrontano la loro vita quotidiana giorno dopo giorno, ho incontrato persone da ammirare, forti e coraggiose.
Questa esposizione è stata molto importante per me e spero un giorno di poter andare a visitare il centro culturale “Dialogo nel Buio” a Milano.
Elisa
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE G FALCONE (PALAZZOLO SULL’OGLIO)
“DialogoNet” - Novembre 2020
1. Chi ha tenuto l’incontro?
2. Quale tematica è stata affrontata?
3. Quali sono gli aspetti legati alla quotidianità delle persone con disabilità visiva che ti hanno maggiormente colpita?
4. Quali sono gli aspetti legati alla sfera sociale ed emotiva delle persone con disabilità visiva che ti hanno maggiormente colpita?
5. Quali sono le emozioni che questa esperienza ti ha lasciato?
6. Quali insegnamenti ti ha lasciato nell’approccio con le persone con disabilità e, più in generale, con le persone con disabilità visiva?
7. Quali competenze ritieni di aver maturato nel corso di questa opportunità formativa?
8. Quali insegnamenti ti ha lasciato questo incontro (il messaggio)?
A. RELAZIONE SU INCONTRO DIALOGO NEL BUIO
Il giorno 5 Novembre abbiamo assistito a un incontro con la signora Elisabetta, la quale ci ha parlato del proprio lavoro, quotidianità e cecità. Ha frequentato una normale scuola elementare con l'aiuto di insegnanti di sostegno e di strumenti, utili per la sua cecità, che pian piano ha imparato a gestire e utilizzare; successivamente la scuola superiore e la laurea in scienze dell'educazione. Prima di lavorare presso la struttura "Dialogo nel buio", ha svolto la professione di educatrice in una scuola elementare, con la mansione di far svolgere ai bambini i propri compiti; ora è molto felice del suo ruolo all'interno dell'edificio perché vuole trasmettere a più persone possibili come si sentono, che cosa vedono, come vivono ecc. Durante la sua quotidianità, adopera diversi strumenti per avere un contatto con l'ambiente circostante:
1. Codice Braille, che consente loro di scrivere e leggere documenti, farmaci ecc.;
2. Seeing Ai, è un'applicazione che permette di riconoscere i propri amici, descrivere l'ambiente che li circonda, eseguire una scansione di codici per guidare l'utente e leggere testi;
3. VoiceOver, applicazione che legge all'utente ciò che viene toccato con il proprio dito;
4. Light Detector, applicazione che consente di capire se le luci di casa siano accese o spente;
5. Al computer, durante la riunione in meet, utilizzava una tastiera apposita, con il codice Braille, e delle cuffie con una voce al suo interno, che la aiutava a capire chi e cosa gli veniva scritto in chat oppure le leggeva chi entrava e chi usciva dalla chiamata;
6. Uno strumento che permette di sapere che colore è quel determinato vestito, maglione, se ha le perline oppure i brillantini.
7. Riguardo la sfera sociale, le persone con disabilità visiva riescono a percepire ciò che hanno intorno a loro attraverso l'utilizzo degli altri sensi, che a differenza dai nostri, li hanno più sviluppati; ad esempio, un giorno Elisabetta era sulla metro per andare a lavorare, per istinto ha messo una mano nel marsupio e ha sentito un'altra presenza sconosciuta dentro ad esso, era un uomo che voleva rubare le sue cose ma poi, accorgendosi di essere stato sgamato, è scappato a gambe levate. Questo evento mi ha suscitato diverse emozioni e sensazioni: tristezza, quando Elisabetta ha detto che se avesse la possibilità di vedere,come prima cosa avrebbe osservato il cielo stellato e avrebbe parlato ai suoi amici guardandoli negli occhi; divertimento, perché ci ha fatto fare un gioco, in cui una persona descriveva l'oggetto che toccava con la videocamera spenta e le altre dovevano capire di che oggetto si trattasse; felicità, perché la tecnologia sta avanzando e si sta sviluppando portando in commercio nuovi strumenti utili per persone con disabilità; empatia, non sul fatto della cecità, ma riguardo all'essere isolata e l'essere presa in giro da altre persone che la vedono come una sconosciuta, non umana.
8. Questa opportunità formativa mi ha insegnato a non badare solo all'aspetto esteriore ma anche all'aspetto interiore di una persona, non la si deve giudicare solo dalla copertina ma bisogna imparare a conoscerla e accettarla così com'è. Il messaggio che Elisabetta ha trasmesso è quello di non trattarli come se fossero alieni, non esseri umani e non trascurarli lasciandoli da parte ma coinvolgerli nelle diverse attività ed essere capaci di descrivere ciò che si osserva oppure che si fa.
B. FONDAZIONE ISTITUTO DEI CIECHI DI MILANO
Il 5 Novembre del 2020 abbiamo partecipato a un evento formativo tramite "Meet" per approfondire la tematica della disabilità visiva con la Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano; l'incontro è stato tenuto dalla dott.ssa Elisabetta Corradin che ha appunto trattato della disabilità visiva, una tematica che la riguarda in prima persona, infatti per questo motivo penso sia stato più coinvolgente.
Durante le due ore dell'evento sono stata colpita da diversi aspetti: per quanto riguarda le difficoltà quotidiane delle persone con disabilità visiva ciò che mi ha stupita maggiormente sono stati gli ausili che possono essere utilizzati per facilitare le azioni giornaliere (ad esempio per scegliere i vestiti da indossare ci sono applicazioni apposite che possono descrivere quest'ultimi in modo dettagliato), invece riguardo la sfera sociale ciò che ha catturato la mia attenzione è stata l'importanza di accogliere e sensibilizzare riguardo a questi temi, considerando la diversità come un valore aggiunto che arricchisce non solamente il singolo individuo ma pure chi lo circonda.
Questa esperienza mi ha lasciato diverse emozioni infatti vedere la forza di volontà della nostra interlocutrice mi ha resa felice e piena di ammirazione nei suoi confronti, mentre invece ho provato dispiacere quando ci ha detto cosa ogni tanto le manca vedere, perché mi ha fatto capire quanto sono fortunata e l'importanza che devo dare alle cose, anche a quelle che possono risultare più banali.
Per quanto riguarda l'approccio con le persone con disabilità visiva ho imparato che è importante soffermarsi sulla descrizione (poiché è un allenamento anche per noi), aiutare per l'integrazione sociale e considerare come prima cosa che sono persone proprio come noi.
Grazie a questa opportunità formativa sono più informata riguardo a questo tema sia dal punto di vista del metodo di approccio sia per quanto riguarda gli ausili utilizzati.
In conclusione penso che il messaggio più rilevante di questo incontro sia l'importanza di sapersi mettere nei panni altrui e affiancare le persone in caso ne avessero bisogno, senza mai dare nulla per scontato.
C. INCONTRO PER APPROFONDIRE LA TEMATICA DELLA DISABILITA’ VISIVA
1) L’incontro è stato tenuto da Elisabetta Corradin.
2) E’ stata approfondita la tematica della disabilità visiva.
3) Della loro quotidianità mi ha colpita il fatto che per vestirsi utilizzino delle app le quali hanno dei comandi vocali che permettono loro di capire il colore dell’indumento, basta fare una foto all’indumento con l’app e automaticamente essa lo descrive; o l’utilizzo del cellulare programmato con dei comandi vocali per capire quanto scritto sui messaggi, utilizzano libri che gli permettono di capire quanto scritto grazie ad esempio a figure tridimensionali.
4) Delle loro capacità sociali ed emotive mi ha colpita il fatto che alle persone con disabilità visiva non pesi non aver un senso ma si concentrano sugli altri sensi che hanno, mi ha colpito il fatto che non vogliano essere trattati come eroi ma come persone normali a cui non manca un senso.
5) Questo incontro mi ha lasciato diverse emozioni, il fatto che le persone con disabilità visiva vivano la loro vita come se avessero anche la vista, in modo del tutto autonomo.
6) Mi ha insegnato a credere di più nelle mie capacità, a non arrendermi di fronte al primo ostacolo incontrato ma di insistere per raggiungere gli obbiettivi da me imposti, le persone con disabilità, in particolare disabilità visiva vivono la loro vita nel modo più normale possibile, senza sentirsi inferiori ad altri solo per la mancanza della vista.
7) Le competenze che questo incontro mi ha lasciato sono più sicurezza nell’approccio con le persone con disabilità visiva, sicurezza nel linguaggio e nei comportamenti, essere più sicura.
8) Il messaggio che mi ha lasciato questo incontro è quello di non fermarsi mai agli ostacoli che la vita potrebbe mettere davanti ma di cercare di superarli, credere sempre in me stessa e nelle potenzialità che ho.
D. RENDICONTAZIONE ATTIVITA’ PCTO
1. Ha tenuto l’incontro Elisabetta Corradin.
2. È stata affrontata la disabilità visiva.
3. Gli aspetti che mi hanno particolarmente colpita della loro quotidianità è la semplicità con la quale affrontano i loro problemi e le difficoltà che ogni giorno hanno, del loro adattamento nella società.
4. Gli aspetti legati alla sfera sociale ed emotiva delle persone con disabilità visiva ciò che mi hanno maggiormente colpita è quando la signora ha detto che preferisce che le persone la trattino come se non avesse la disabilità, cioè che preferisce piuttosto che le persone non lo notino che evidenziarlo continuamente.
5. Questa esperienza mi ha lasciato un’emozione davvero forte, perché l’energia e la positività che queste persone mettono per affrontare la vita è stata contagiosa, non si arrendono davanti a niente e questo mostra come anche noi, che non abbiamo questa disabilità, dobbiamo impegnarci per superare i problemi.
6. L’insegnamento principale che mi ha lasciato è stato l’approccio che bisogna avere con loro, ovvero, di non trattarle come persone diverse ma come persone normali, senza disabilità.
7. Ritengo di aver maturato una competenza di ascolto perché durante l’incontro la dottoressa ha parlato molto bene ed è stato davvero interessante poterla ascoltare.
8. Oltre alle informazioni aggiuntive che la dottoressa ci ha dato su questo argomento, il messaggio principale che mi è arrivato è quello di non lasciare mai perdere niente, cioè di non abbandonare le proprie idee o i propri obiettivi per un’incertezza o una problematicità, perché come ci insegnano loro è possibile affrontare tutto e superare ogni ostacolo con impegno e determinazione.
E. ATTIVITA’ PCTO - FONDAZIONE ISTITUTO DEI CIECHI
1. Elisabetta Corradin, una guida della fondazione dell’istituto dei ciechi.
2. L’argomento principale è stata la disabilità visiva e i disagi, problematiche e difficoltà che causa.
3. Mi ha colpita il modo in cui legge, la facilità con cui riesce a descrivere un oggetto nel dettaglio, la nostra guida ci ha spiegato anche il modo con cui le persone non vedenti riescano comunque a fare sport, magari grazie a una palla al cui interno sono presenti dei campanelli in modo che il suono e quindi la traiettoria del pallone siano percepite ed intuite dai giocatori. Tutte queste cose per me inizialmente erano impensabili. Anche il modo in cui, grazie a un comando vocale, la nostra guida utilizza gli strumenti tecnologici, ad oggi indispensabili.
4. Mi ha colpito il fatto che loro si ritengano totalmente uguali agli altri e che a volte, preferiscano che gli altri li trattino come se vedessero, ad esempio la guida ha raccontato di quando in chiesa, le hanno dato un foglietto che sarebbe stato da leggere durante la messa, una gaffe che però l’ha fatta sentire uguale agli altri.
5. Inizialmente ero distaccata, la guida raccontava situazioni a me totalmente estranee, con il passare delle ore invece mi sono sentita molto più vicina lei, capendo che siamo tutti molto simili e che ad oggi anche le persone non vedenti hanno molti strumenti per poter compiere azioni per noi totalmente basilari e semplici. Inoltre la nostra guida mi è sembrata una persona molto positiva e allegra, aperta alle nostre domande, anche quelle più insignificanti e a spiegarci la sua esperienza e situazione mettendoci totalmente a nostro agio.
6. Tralasciando gli aspetti tecnici, ad esempio, non spostare i mobili se si vive con una persona cieca, descrivere soltanto le situazioni circostanti che sono importanti ecc, ho capito di dovermi e potermi comportare con le persone non vedenti con un atteggiamento molto tranquillo, come se non avessero alcun tipo di disabilità e che ogni tanto frasi come “ci vediamo dopo” sono totalmente innocue e li faranno sentire come gli altri.
7. Penso di aver compreso di più sugli aspetti della vita quotidiana e sugli aspetti più tecnici di questa disabilità. Inoltre mi sento più sicura e a mio agio a dovermi relazionare con loro.
8. Sicuramente aver una disabilità visiva comporta delle limitazioni, ma non per questo la vita dev’essere brutta e vuota, la nostra guida infatti è una donna molto forte, che è riuscita a superare gli ostacoli che la vita le ha messo davanti nel modo migliore. Lei stessa ha detto “guardare le stelle è una cosa che non ho mai potuto fare e mi manca, ma sono contenta così”, questa frase mi ha fatto capire quanto sono fortunata a poter vedere il mare, gli occhi di mia mamma, la pioggia, un concerto, devo esserne grata e cominciare ad apprezzare le cose più piccole della vita, infatti ciò che per me magari è insignificante, per qualcun altro può essere molto importante.